Minturno (in latino Minturnae) è un comune di 18.527 abitanti della provincia di Latina. È situata lungo la tratta ferroviaria Roma-Napoli. Medaglia d'oro al merito civile (conferita il 3 agosto 1998).
resti di antichi edifici sulla via Appia accanto al fiume Garigliano, sono le vestigia di età repubblicana e augustea della città romana di Minturnae. Qui nel periodo precedente alla conquista romana giaceva un'altra città, con lo stesso nome, centro ausone facente parte della Pentapoli Aurunca di cui si rintraccia ancora il perimetro. La denominazione della località deriva forse da "Minotauro", testimoniando contatti tra il popolo Aurunco e popolazioni greche. A Minturnae romana appartenevano anche territori della città ausone di Vescia, distrutta nel 340 a.C. Dopo la colonizzazione la nuova città rientrò nei confini del Latium adiectum.
Tra i monti Aurunci, il fiume ed il mar Tirreno si estendeva l'ager della colonia, suddiviso in una zona residenziale lungo il mare con estese villae maritimae, ed in una zona agricola a ridosso del fiume e sulle colline, con varie villae rustiche. Negli immediati pressi della foce del Garigliano vi era il bosco sacro della dea Marica.
Probabilmete la città viene distrutta dai Longobardi tra il 580 ed 590 d.C. Oggi l'antica Minturnae giace nel Comprensorio Archeologico di Minturnae e Museo Archeologico e nel Cimitero di guerra inglese. Il teatro romano non ha perso la sua funzione: ogni estate ci sono decine di eventi in cartellone. I maggiori reperti dell'antica città comprendono, oltre al teatro, un anfiteatro, l'acquedotto e archi decorativi. È conservata una statua tardo imperiale detta di Scipione. Da vedere in particolare il Capitolium.
Dopo la distruzione di Minturnae, gli abitanti si rifugiarono sul colle vicino fondando Traetto o Traietto. Il toponimo deriva dall'espressione traghetto del Garigliano. Passato sotto il potere ponteficio, Traetto fu cinto da mura, ma venne distrutto dai Saraceni nel 883 d.C. che si tabilirono nella piana del Garigliano, poi scacciati dalla lega voluta da papa Giovanni X. Passata sotto il controllo di Gaeta la città fu di nuovo distrutta dagli Ungari. Alla fine del X sec. ebbe propri feudatari e da essi donata al monastero di Montecassino. In quanto nuovo centro della Terra di San Benedetto, l'abate Desiderio concesse agli abitanti le Chartae libertatis, ovvero moderne Carte di franchigia, nel 1061. Dopo essere stata conquistata Normanni, nel sec. XIII passò ai conti Dell'Aquila di Gaeta e poi ai Caetani. Fu donata a Prospero Colonna che aveva combattuto nel 1503 da parte francese nella battaglia del Garigliano, con cui terminò il dominio spagnolo sul Sud Italia. Dal 1690 al 1806, anno di estinzione del feudo, la città fu tenuta dai conti Carafa. Durante l'occupazione napoleonica , nel giono di Pasqua del 1799, fu assalita ed espugnata dalle truppe franco-polacche, nell'opera di ritorsione verso le città che fiancheggiavano Fra Diavolo: morirono 349 traettesi, nonché molti abitanti dei paesi limitrofi. Il 13 luglio 1879 Traetto riprende l'antico nome Minturno.